Oggi vogliamo parlarvi di come un abito da sposa sartoriale possa essere l’abito perfetto da personalizzare, seguendo i propri desideri e esaltando la vostra silhouette.
Quando una sposa entra nel mio atelier, sono tante le proposte e le scelte possibili: si possono provare tutti i capi che compongono le nostre collezioni annuali; o si può procedere con un progetto inedito, creato appositamente per la sposa; oppure si possono creare dei modelli che, prendendo spunto dagli abiti da sposa delle collezioni, si mixano e cambiano addosso alla futura sposa, con la possibilità di poterli personalizzare fino al più piccolo particolare. Queste sono le tante possibilità che ti offre solo un abito da sposa sartoriale.
Nel raccontarvi questa esperienza, unica e particolare, voglio farlo portando l’esempio di una sposa a cui tengo particolarmente e che ha personalizzato un modello fra i più amati del nostro brand, ovvero, il modello n°1 della collezione Plumeria. Un lavoro stilistico fatto sul fisico e sul carattere della sposa e che ha reso l’abito completamente diverso dall’originale, facendolo diventare un unicum irresistibile.
Partiamo dal nostro concetto di Atelier; da MORE gli abiti da sposa sono realizzati sempre su misura per la cliente, qui avrete la possibilità di provare una grande varietà di abiti campione delle nostre collezioni. Abiti da sposa campione che serviranno solo per le prove, che non sono destinati alla vendita. Una volta scelto il vostro modello preferito, potrete decidere se realizzare il vostro abito in copia perfettamente conforme al vestito indossato (naturalmente su misura), o personalizzarlo come meglio credete, approfittando di tutti i consigli che cercherò di darvi.
C’è chi si innamora della gonna di un modello, o non riesce a togliersi dalla mente un pizzo specifico, oppure vuole le maniche lunghe invece che corte; le possibilità di un abito da sposa sartoriale sono infinite. Questo a volte, può generare un po’ di confusione; la grande possibilità di scelta, in alcuni casi, fa sorgere l’indecisione, ma non abbiate paura, in quel caso intervengo io.
Sono diversi anni ormai che sto vicino alle spose e riesco ad interpretare i vostri desideri e a declinarli nella maniera migliore, per sottolineare la vostra bellezza. È il mio lavoro, ho studiato e mi sono formata proprio per questo. Dovrete solo avere la capacità di affidarvi a me. Ma vi assicuro che è un’esperienza molto gratificante, perché sarete parte integrante del processo creativo.
Ora concentriamoci su un esempio concreto e parliamo di Chiara, una sposa che ho amato fin da subito. Saranno stati i suoi modi gentili e quella fiducia che mi ha subito donato, ma ho desiderato immediatamente lavorare con lei; ero sicura che sarebbe venuto fuori un progetto super interessante, e così è stato!
Dopo aver provato un po’ di abiti, Chiara si è indirizzata verso un modello in particolare, Plumeria n°1 appunto. Di questo vestito amava il tulle plumetis che la faceva sentire leggera, adorava il volume della gonna, ma non si ritrovava nel corpetto steccato che la costringeva troppo, proprio lei che invece ricercava una naturalezza assoluta; in più desiderava tanto che il suo abito fosse rosa e con le spalle coperte.
Spesso e volentieri, se in prova le clienti mi chiedono qualcosa di specifico, provo a farglielo visualizzare al momento, appoggiando un materiale diverso, o una gonna di un altro modello, in modo da rendergli più facile la scelta. Devo dire che la cosa mi piace molto; è come drappeggiare sul manichino, solo che il corpo è vivo e si emoziona mentre addosso le idee prendono forma.
Anche con Chiara è stato così, abbiamo lavorato sul modello prescelto facendo le accurate modifiche addosso, in modo da trovare la chiave giusta. Il suo abito doveva essere molto romantico, quasi fiabesco e proprio per questo non avrebbe mai rinunciato alla cascata di fiori di organza realizzati a mano del modello originale, ma piazzati in modo differente per accompagnare la sua figura.
A questo punto viene il bello e tocca a me tradurre tutte queste indicazioni in un bozzetto; perché per personalizzare un abito da sposa, bisogna che tutto sia chiaro e va progettato con estrema cura.
Devo dire che sottoporre il proprio disegno alla sposa è sempre emozionante per entrambe; quasi sempre si apporta qualche ulteriore modifica, ma Chiara è stata subito super soddisfatta del risultato.
Confermato il progetto si può procedere alla realizzazione vera e propria, si parte sempre dal cartamodello che viene realizzato ex novo per ogni cliente. Un abito da sposa è un progetto tecnico ad alta difficoltà e necessita di tanta precisione fin dalla creazione modellistica e dal taglio dei tessuti.
Poi si passa alla prima prova con la sposa, anche in questi frangenti è possibile personalizzare ulteriormente l’abito, ma solo in alcuni dettagli. Visivamente l’abito è già completo, ma si possono decidere altezze scolli e applicazioni. Dico sempre alle mie spose che è un grande lusso quello di vedersi e poter modificare a proprio piacimento anche un semplice particolare. Sono momenti da assaporare, piccole coccole che non possono darvi tutti gli atelier, ma solo chi lavora sartorialmente.
Con Chiara è stato magico! Vederla con il suo abito rosa ci ha trasportato in un’altra dimensione, avanti nel tempo, al giorno delle sue nozze, dentro la sua favola!
Le immagini che vedete (scattate da Martina Botti) raccontano bene questo sogno diventato realtà (grazie anche all’organizzazione di Romina Davì); una realtà cucita addosso a Chiara, un abito da sposa personalizzato che racconta benissimo la persona che lo indossa. E nel caso di Chiara racconta qualcosa di meraviglioso!