Un abito da sposa esclusivo è prima di tutto un capo unico e irripetibile, ma anche un’esperienza che racchiude in sé ricordi e sensazioni che sì traducono in bellezza.
Lavorare all’abito per una futura sposa è una grande responsabilità, tutto deve essere perfetto, il vestito deve connettersi al carattere della sposa e raccontarla. Se è vero che l’abito da sposa si indossa solo un giorno, quel giorno deve essere indimenticabile.
Quando scegliete un abito da sposa esclusivo con noi, creato e ideato solo per voi, non state solo decidendo di realizzare un abito da sposa More, ma ci affidate la creazione del vostro ricordo. Un ricordo che resta vivo tra le pieghe di stoffa, nei disegni del pizzo, o nel fiocchetto che si annoda su una spalla.
Per tutte le spose che seguo c’è un momento di studio, di ragionamento sulle sfumature del carattere, sulle aspettative che l’abito ha per lei. E certe volte accade di lavorare a spose speciali, spose che conosci da decenni, perché fanno parte della tua vita da tanto tempo.
Con questo articolo voglio raccontarvi la storia di Angela e del suo abito da sposa esclusivo, che mi ha coinvolto oltre le aspettative.
Angela è la mia migliore amica, con cui ho condiviso parte della mia adolescenza e con cui continuo ad avere un legame quotidiano. Quando mi ha comunicato che insieme a Vincenzo avrebbero compiuto il grande passo, sono stata felicissima, perchè sapevo quanto fosse importante per lei questo giorno.
La scelta di affidarmi la progettazione del suo abito da sposa, è stato un importante attestato di fiducia e stima nei miei confronti, che ho preso con grande impegno sapendo di dover tradurre il suo carattere in stoffa e merletti.
Per lei volevo un abito da sposa esclusivo, desideravo che per il suo matrimonio vivesse una favola di bellezza ed eleganza di cui lei fosse la protagonista indiscussa. Abbiamo iniziato a studiare il suo abito a gennaio; in ogni piega, in ogni ricamo, prova dopo prova, sono stati racchiusi idee e desideri. Perché questo è il lusso di scegliere un abito da sposa sartoriale!
Realizzare l’abito da sposa per la tua migliore amica significa sapere quello che vuole senza bisogno che parli, riconoscere la sua felicità dallo sguardo, comprendere le sue esigenze senza troppe spiegazioni. Ma significa anche caricarsi di responsabilità, prendere i suoi ricordi e i suoi sentimenti e averne cura fino al fatidico giorno.
La mia proposta per l’abito da sposa di Angela è stata quella di provare a raccontare le sue due anime: da un lato il legame con la tradizione, la storia e l’arte, dati dal suo lavoro di restauratrice e storica dell’arte e dall’altro la sua indole dalla spiccata creatività contemporanea e onirica che viene fuori dalle sue opere pop.
Fin da subito è stata entusiasta delle mie proposte e mi ha lasciato libera di esprimermi e raccontarla.
Il pizzo scelto è stato il delicato chantilly floreale del modello Levante della collezione Floralia, con rose che si intrecciano a foglie geometriche, un pizzo dal disegno particolare che bene esprime la natura tradizionale e moderna della sposa.
Inoltre bisognava definire bene due momenti per Angela importanti, la solennità del rito religioso, a cui sia lei che la sua mamma tenevano particolarmente; e poi la libertà e la spensieratezza di far festa fino al mattino, senza costringersi in volumi scomodi e poco portabili.
Non amo gli abiti trasformabili dove stacchi l’orlo o tiri via le maniche, se devono cambiare, preferisco degli abiti composti da più pezzi, pensati per accompagnare la sposa nei vari momenti della giornata, seguendo un concetto di outfit prêt à porter.
Internamente l’abito di Angela è composto da una gonna in strati di georgette di seta pura, dalla linea svasata senza troppa coda e da un corpetto in duchesse che valorizza la sua silhouette doppiato in pizzo, con una scollatura elegante a V sia davanti che dietro. Foderato in un rosa nude, per esaltare ancor di più il pizzo e il suo incarnato.
Sopra una sopraveste che ricorda gli “scappa letto” tipici del corredo siciliano, realizzato completamente in pizzo, con ampie maniche smerlate che le avrebbero donato sicurezza all’ingresso in chiesa. L’abito è chiuso da una fitta fila di bottoncini ricoperti sul davanti. Con una cinta in pizzo che non spezza la figura, ma ne esalta il punto vita.
A completare il look un prezioso doppio velo in tulle di seta con balze di pizzo coordinato. Soluzione perfetta per non risultare scomodo e difficile da sostenere rispetto ai veli bordati tradizionali.
L’abito di Angela è un abito da sposa esclusivo perché racconta di lei, ha preso vita sul suo corpo e ha valorizzato la sua figura in modo naturale. Inoltre è stato importante coordinare il suo beauty look: il trucco che non poteva non essere realizzato da Francesco Paolo Catalano, truccatore professionista con il dono di riuscire a rendere le spose bellissime con semplicità. Per i capelli niente di sofisticato che caricasse e stonasse con l’abito, un delicato semiraccolto fatto ad arte da Mario Bonomo. Per quanto riguarda i gioielli, la scelta è ricaduta su dei delicati pendenti in porcellana coordinati al pettinino, a rifinire l’acconciatura. Per le scarpe invece un tocco eccentrico con dei tacchi alti in velluto nella stessa nuance del vestito.
Per quanto riguarda il bouquet, è stato realizzato un delicato e originale mazzetto scomposto di rose inglesi, peonie, dalie e gloriose multicolore, annodate da delicati nastri di georgette di seta eseguito magistralmente dalla fiorista Il Fiore di Fiasconaro, che ha curato anche tutto l’allestimento floreale delle nozze.
Quando sì parla di esclusività sì pensa spesso all’unicità e alla personalizzazione, tutte cose vere, ma nel caso di Angela il suo abito da sposa esclusivo significa un ricordo unico, la condivisione di momenti irripetibili, un’esperienza che ci lega ancora di più. In quel vestito ci sono le emozioni di tutte le persone che hanno vissuto insieme a noi la costruzione del suo sogno. Un abito che ha su di sé la leggerezza della felicità.